Tutte le opere d’arte e il patrimonio etnoantropologico conservato all’interno degli edifici ecclesiastici, nonché gli edifici stessi (salvo alcune eccezioni), non sono di proprietà dei singoli parroci, ma delle rispettive Diocesi. Tali beni, di proprietà privata, ma di interesse storico artistico per il pubblico, sono quasi sempre sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza regionale, organo di tutela di detti beni.
Il vincolo implica che qualsiasi attività da eseguire sui beni (restauri, ristrutturazioni, spostamenti, ammodernamenti, ecc…) deve necessariamente essere autorizzata dall’Ente (previa presentazione di progetto o ufficiale comunicazione, a seconda dei casi), che provvederà al rilascio del Nulla Osta, alla Direzione dei lavori seguendone tutte le fasi operative, e al finale rilascio del Certificato di buona esecuzione lavori. La mancata osservazione di questa regola pone sia il committente, sia il restauratore a rischio di sanzioni.