L’utilizzo di sostanze naturali come la cipolla, le patate e altro, nella pulizia delle opere d’arte, è documentato fin dall’antichità. Il restauro moderno sconsiglia altamente questi rimedi, poiché caratterizzati da ph troppo acidi o basici, quindi molto aggressivi nei confronti delle policromie. Un restauratore professionista utilizza prodotti destinati ad uso professionale, per lo più a ph neutro o tutt’al più debolmente acido o basico, sempre controllandone i valori di ph.